La Castellina, la fortezza degli ecclesiastici
La Castellina, che si affaccia imponente su Piazza San Benedetto, fu per lungo tempo la sede fortificata dei governatori apostolici. E’ considerata, storicamente, il simbolo del potere della Chiesa a Norcia. Oggi ospita il Museo Civico e Diocesano, oltre a numerose mostre e collezioni temporanee. Scopriamo insieme i segreti di uno dei più importanti monumenti della città nursina.
La storia della Castellina, fortezza divisa tra potere religioso e temporale
Durante l’Impero Romano, nell’area attuale della Castellina sorgeva un tempio pagano dedicato alla Dea Fortuna Argentea. Nel III secolo d.C., però, questo spazio venne convertito da San Feliciano, vescovo di Foligno, al culto cristiano con il nome di basilica Argentea. I resti della basilica sono ancora visibili nei sotterranei della Castellina.
L’edificio che oggi conosciamo come Castellina, invece, fu edificato dal Pontefice Giulio III. L’obiettivo del papato era quello di garantire allo Stato della Chiesa un maggiore controllo sul Comune di Norcia.
La residenza fortificata dei governatori pontifici divenne in seguito sede della Prefettura della Montagna, istituita da Papa Pio V il 27 gennaio 1569 con lo scopo di mantenere il controllo territoriale dell’area montana. Proprio in relazione alle necessità della Prefettura furono elaborati gli spazi interni, la cui definizione si protrasse fino alla fine del XVI secolo. A partire dal 1860 divenne sede degli uffici comunali, fino all’allestimento del polo museale nel 1967 con le opere del Comune, della Curia vescovile e degli Istituti Riuniti di Beneficenza.
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Il capolavoro del “Vignola”
Del progetto di edificazione della Castellina fu incaricato Jacopo Barozzi da Vignola, che, il 28 Agosto 1554, tracciò sul posto la pianta dell’immobile. Al suo interno venivano inglobati il Palazzo del Podestà, quasi del tutto demolito, e la Pieve di S. Maria Argentea. Il fortilizio ha un aspetto imponente, in parte motivato da ragioni antisismiche, che riassume la crisi delle libertà comunali e il contemporaneo recupero di potere da parte del papa.
L’esterno: le fortificazioni e i bastioni di difesa
La Castellina presenta una pianta simmetrica, quadrata, protetta da quattro torri a sghembo e poderosi muri a sperone. Anticamente, dal lato di ponente, la fortezza era protetta da mura merlate, ora scomparse, che si estendevano fino alle mura esterne della città. I bastioni costituivano le principali difese dell’edificio, dalle loro facce era possibile bersagliare la campagna circostante. Particolare menzione meritano le feritoie, che si aprivano nelle mura di quasi due metri di spessore: queste aperture presentavano una sagoma a strombo con una differenza di apertura da m. 1,31 a cm 12, per riaprirsi poi sino a m. 0,46 con una curva a forma di grande ovolo.
L’interno: il cortile, le sale di rappresentanza, i sotterranei
Oltrepassato il portale bugnato si accede, tramite un atrio selciato, al cortile composto da un quadriportico a dodici archi. Al centro è collocata una statua che i nursini identificano come Vespasia Polla, la madre dell’imperatore Vespasiano. Sul cortile si affacciano una serie di porte del 1500 che immettevano alla sala delle udienze, della cancelleria, alle carceri, alle scuderie e alla sala delle torture, dove è possibile, attraverso un passaggio sotterraneo, arrivare fin fuori le mura cittadine.
Il pianterreno e i sotterranei servivano per le prigioni, le scuderie, gli uffici di polizia. L’ingresso conduceva nei locali della vecchia Cancelleria Civile e Criminale, mentre al primo piano si trovavano le sale di rappresentanza, la cappella e l’abitazione del Prefetto e della sua famiglia.
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La Castellina oggi
Come tutta la città, anche la storia della Castellina è segnata da continui stravolgimenti e restauri dovuti ai frequenti terremoti. Nonostante la sua travagliata storia, ancora oggi si staglia imponente sulla piazza principale della città nursina.
La ricostruzione post-terremoto
La Castellina ha subito vari restauri nel corso dei secoli. Prima del terremoto del 2016, il più recente è stato effettuato a seguito del sisma del 1979. Nel 2017 è iniziata un’opera di tutela e ristrutturazione dell’edificio finanziato dalla Regione Umbria, per rispondere in tempi rapidi alla necessità di mettere in sicurezza le coperture, per evitare infiltrazioni d’acqua dal soffitto.
Il Museo della Castellina e la Collezione Massenzi
All’interno della Castellina è ospitato il Museo Civico e Diocesano, che custodisce arredi sacri, sculture, terracotte, affreschi e dipinti di proprietà ecclesiastica e comunale di epoca compresa tra il XII e il XVIII secolo, tra le quali alcune di Jacopo della Quercia e Luca della Robbia. Nell’edificio è custodita anche la Collezione Massenzi, una delle maggiori raccolte archeologiche private dell’Umbria donata alla città di Norcia dal Cavaliere Evelino Massenzi. Questa collezione è ricca di vasi etruschi e greci per lo più del VII-VI secolo a.C. ma anche più antichi, che permettono di ripercorrere la storia della ceramografia etrusca e greca dall’VIII secolo a.C. fino all’età romana.
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