Piazza San Benedetto Norica

La Basilica di San Benedetto, il simbolo di Norcia

La basilica di San Benedetto, cuore di Norcia, situato nel centro storico, è diventata il simbolo del terremoto che ha colpito la nostra città nel 2016. Ripercorriamone la storia e le opere artistiche principali, fino ad arrivare al bando per il progetto di ricostruzione nel prossimo futuro.

La Basilica di San Benedetto e Norcia: mille anni di storia

La Basilica di San Benedetto è il simbolo di Norcia. Il suo profilo rende unica l’omonima piazza, cuore pulsante del nostro borgo. Rappresenta, nello stesso tempo, l’omaggio al nostro concittadino più famoso e la cartolina con cui viaggiamo nel mondo. Da un punto i vista amministrativo, la Basilica rientra nel territorio della parrocchia di Santa Maria nella Concattedrale, appartenente all’arcidiocesi di Spoleto-Norcia. L’edificio è il risultato di una stratificazione di interventi costruttivi e di restauro avvenuti nel corso dei secoli, a partire dal XII secolo. Procediamo, però, con ordine.

Ora et labora: San Benedetto, Santa Scolastica e le origini della basilica

La Basilica sorge su quella che, secondo la tradizione, era la casa natale dei santi Benedetto (patrono d’Europa) e Scolastica, nati nel 480 da una nobile famiglia, come riferisce San Gregorio Magno nei suoi Dialoghi. Nell’area della cripta sono visibili anche i ruderi di una struttura romana, datata intorno al I sec. d.C. La struttura attuale fu edificata tra il 1290 ed il 1338, proprio sopra la preesistente cripta, e pochi anni dopo conobbe il primo ampliamento ad opera dei monaci di Sant’Eutizio in Valcastoriana. Nel XIV secolo fu eretto il campanile e nel 1570 sulla parete laterale della chiesa, a destra della facciata, è stato costruito un portico, che originariamente veniva utilizzato come spazio coperto per il mercato dei cereali.

Una storia travagliata, terremoti e ricostruzioni

La storia della Basilica di San Benedetto, come quella di tutta la città di Norcia, è stata segnata dagli eventi naturali. Il terremoto del 1703 distrusse la parte superiore del campanile, che fu ricostruita in dimensioni più modeste. In seguito al terremoto del 1859, la facciata venne sottoposta ad un intervento di restauro nella parte superiore. Il sisma del 1997 danneggiò la struttura portante, che fu sottoposta a restauro e riaperta in occasione del Giubileo del 2000. Le scosse tra il 24 agosto e il 30 ottobre 2016 hanno, invece, comportato il crollo quasi totale della struttura. Il 30 ottobre la scossa maggiore delle 7:41 fece crollare il massiccio campanile sulla chiesa, distruggendo gran parte del corpo centrale. Ad oggi sono intatte solo la facciata gotica e l’abside.

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Tutte le bellezze della chiesa di San Benedetto: uno scrigno di opere d’arte

Come spesso si dice, non tutto il male viene per nuocere. E’ così fu anche per la Basilica, almeno fino al 2016. La storia travagliata della celebre chiesa, con i conseguenti restauri e ricostruzioni, l’aveva resa un libro di storia dell’arte a cielo aperto, che presentava elementi di epoche molto diverse tra loro.

L’interno: gotico, romanico e barocco in una splendida fusione di stili

L’interno della Basilica di San Benedetto a Norcia

La basilica era a forma di croce latina, con un’unica navata coperta con capriate lignee. L’interno ha subito varie modifiche nel corso dei secoli, e non segue uno stile ben preciso: elementi romanici, gotici e barocchi si mescolano tra loro in un’armoniosa varietà artistica.

Sulla cantoria in controfacciata si trovava l’organo a canne, costruito da Feliciano Fedeli nel 1740 e modificato da Zeno Fedeli agli inizi del XX secolo. E’ uno strumento a trasmissione meccanica interamente racchiuso dentro una cassa espressiva ed è dotato di sette registri su unico manuale e pedale.

Nel braccio sinistro del transetto è collocata una grande tela di Filippo Napoletano datata 1621, raffigurante San Benedetto e Totila. Sull’altare del braccio destro troviamo invece Madonna e santi nursini, del pittore romano Vincenzo Manetti, risalente alla metà del XVII secolo.

L’esterno: la facciata gotica e il portico laterale

Se l’interno della basilica è così speciale e unico, la parte esterna, “biglietto da visita” dell’edificio, non può essere da meno. La facciata, realizzata in pietra chiara, è sagomata a capanna e riquadrata da due lesene che terminano con pinnacoli, rimossi in via precauzionale dopo il sisma del 2016. Risulta divisa in due parti da una cornice in origine decorata con intarsi policromi. Nella parte inferiore è situato l’imponente portale, abbellito nella lunetta da un gruppo scultoreo raffigurante Madonna con il Bambino e due angeli adoranti. Ai lati della lunetta sono posizionate due edicole contenenti le statue di San Benedetto e Santa Scolastica.  Al centro della zona superiore si apre un elegante rosone attorniato dai simboli dei quattro Evangelisti.

I muri laterali furono ricondotti ad un’altezza unica durante il restauro che finì nel 1958; furono demolite le volte a vela del portico laterale e si mise in luce il portale a sesto acuto assieme alle strutture di tre finestre superiori appartenenti alla fabbrica trecentesca. Il portico delle Misure, per volontà del Comune e delle autorità ecclesiastiche, fu addossato alla fiancata destra della chiesa verso il 1570, con lo scopo di creare una specie di mercato coperto dei cereali. La fiancata oltre il campanile, in corrispondenza del transetto, è rinforzata da una speronatura entro la quale si apre un’edicola con affresco raffigurante la Madonna con Gesù Bambino di pittore tardogotico, che era stato restaurato nel 1975.

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La Basilica di San Benedetto e la ricostruzione post terremoto: com’era e dov’era

A seguito del terremoto del 2016, che ha distrutto gran parte della Basilica di San Benedetto, si è spesso parlato di ricostruzione. A partire dall’inizio dell’anno in corso si è trovato un accordo per arrivare in tempi brevi ad un progetto organico.

Il 13 febbraio scorso, a Roma, è stato siglato il protocollo d’intesa per il recupero, il restauro e il ripristino dell’opera dalla Commissaria per la ricostruzione post sisma 2016, Paola De Micheli, la Segretaria generale del Mibact, Carla Di Francesco,  la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, l’Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, e il Sindaco di Norcia, Nicola Alemanno. Il protocollo stabilisce che la migliore proposta per la ricostruzione della Basilica sarà selezionata attraverso un concorso internazionale di progettazione in coerenza con le premesse metodologiche e tecniche definite nel progetto preliminare del Mibact e le procedure previste dall’ordinanza n.38 del Commissario straordinario per la ricostruzione post sisma 2016.

 Ad aprile è stato firmato il decreto che istituisce il gruppo di indirizzo per decidere i criteri del concorso di progettazione internazionale per la ricostruzione, secondo le indicazioni previste dal protocollo siglato da Mibact, Regione, Comune e Diocesi. Il presidente della commissione è Antonio Paolucci, storico dell’arte e in passato ministro per i beni culturali, soprintendente per il Polo Museale Fiorentino e direttore dei Musei Vaticani. Il Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker ha assicurato il sostegno finanziario dell’Unione Europea per il suo restauro: a fine 2017 la Commissione ha approvato la revisione del programma operativo “POR Umbria FESR” inserendo misure aggiuntive per 28 milioni di euro. Il bando dovrebbe vedere la luce a dicembre, per poi scegliere, entro la fine del prossimo anno, la proposta migliore.

Non sono mancate le polemiche sulle modalità della ricostruzione, soprattutto in relazione alla presunta eccessiva modernità della futura basilica. Anche la nostra Proloco si è mossa con una petizione per chiedere che la Basilica torni com’era e dov’era. E un’iniziativa analoga, con grande successo (anche internazionale), è stata proposta da un Comitato spontaneo di cittadini. In questo senso sono arrivate numerose rassicurazioni da parte degli enti responsabili e delle istituzioni. I membri della commissione hanno assicurato che, sebbene non si potrà garantire una totale somiglianza della costruzione a quella precedente, verranno preservati i valori estetici e storici del luogo, senza sottovalutare aspetti importanti come quello della sicurezza. La speranza è che l’opera veda presto la luce e restituisca, ai nursini la chiesa simbolo della città, e al mondo intero un patrimonio di inestimabile valore. Con la sapiente supervisione e benedizione del patrono d’Europa!

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